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Вершы: Fabrizio De Andrè. Volume III. Il Testamento.


Quando la morte mi chiamera
forse qualcuno protestera
dopo aver letto nel testamento
quel che gli lascio in eredita
non maleditemi non serve a niente
tanto all'inferno ci saro gia

ai protettori delle battone
lascio un impiego da ragioniere
perche provetti nel loro mestiere
rendano edotta la popolazione

ad ogni fine di settimana
sopra la rendita di una puttana
ad ogni fine di settimana
sopra la rendita di una puttana

voglio lasciare a Bianca Maria
che se ne frega della decenza
un attestato di benemerenza
che al matrimonio le spiani la via

con tanti auguri per chi c'e caduto
di conservarsi felice e cornuto
con tanti auguri per chi c'e caduto
di conservarsi felice e cornuto

sorella morte lasciami il tempo
di terminare il mio testamento
lasciami il tempo di salutare
di riverire di ringraziare
tutti gli artefici del girotondo
intorno al letto di un moribondo

signor becchino mi ascolti un poco
il suo lavoro a tutti non piace
non lo consideran tanto un bel gioco
coprir di terra chi riposa in pace

ed e per questo che io mi onoro
nel consegnarle la vanga d'oro
ed e per questo che io mi onoro
nel consegnarle la vanga d'oro

per quella candida vecchia contessa
che non si muove piu dal mio letto
per estirparmi l'insana promessa
di riservarle i miei numeri al lotto

non vedo l'ora di andar fra i dannati
per rivelarglieli tutti sbagliati
non vedo l'ora di andar fra i dannati
per rivelarglieli tutti sbagliati

quando la morte mi chiedera
di restituirle la liberta
forse una lacrima forse una sola
sulla mia tomba si spendera
forse un sorriso forse uno solo
dal mio ricordo germogliera

se dalla carne mia gia corrosa
dove il mio cuore ha battuto un tempo
dovesse nascere un giorno una rosa
la do alla donna che mi offri il suo pianto

per ogni palpito del suo cuore
le rendo un petalo rosso d'amore
per ogni palpito del suo cuore
le rendo un petalo rosso d'amore

a te che fosti la piu contesa
la cortigiana che non si da a tutti
ed ora all'angolo di quella chiesa
offri le immagini ai belli ed ai brutti

lascio le note di questa canzone
canto il dolore della tua illusione
a te che sei costretta per tirare avanti
costretta a vendere Cristo e i santi

quando la morte mi chiamera
nessuno al mondo si accorgera
che un uomo e morto senza parlare
senza sapere la verita
che un uomo e morto senza pregare
fuggendo il peso della pieta

cari fratelli dell'altra sponda
cantammo in coro gia sulla terra
amammo tutti l'identica donna
partimmo in mille per la stessa guerra
questo ricordo non vi consoli
quando si muore si muore si muore soli
questo ricordo non vi consoli
quando si muore si muore soli.